Malattie vascolari

Diagnosi e trattamento

Malattie vascolari

La malattia cardiovascolare è un disturbo che colpisce il cuore e i vasi sanguigni. È la principale causa di morte nel mondo.

CHE COSA SONO LE MALATTIE VASCOLARI?

Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di disturbi che interessano il cuore e i vasi sanguigni. In generale, includono la sclerosi (indurimento patologico di un tessuto o di un organo), la stenosi (restringimento di un dotto o di un orifizio), l’occlusione di arterie o vene o la loro dilatazione (aneurismi).
Queste includono, ad esempio :

  • La dissezione aortica (lacerazione parziale della parete dell’aorta)
  • L’aneurisma dell’aorta addominale
  • La trombosi venosa profonda (o flebite)
  • L’embolia polmonare
  • L’arterite degli arti inferiori, arterie carotidi
  • L’ischemia (cessazione o insufficienza della circolazione sanguigna verso un organo)
  • L’insufficienza cardiaca
  • I disturbi del ritmo cardiaco

Che cos’è l’arterite?

Le arterie sono una rete di vasi che trasportano il sangue dal cuore agli organi e forniscono sangue agli arti inferiori, dai muscoli glutei ai piedi. L’ateroma (depositi che si accumulano sulla parete interna di un’arteria, ne riducono il diametro e possono ostruirla, impedendo così una circolazione fluida del sangue) può colpire qualsiasi arteria del corpo: arterie del cuore, arterie del cervello o arterie degli arti inferiori. Si tratta di una malattia comune e grave nei Paesi sviluppati, in quanto la malattia cardiovascolare aterosclerotica è la principale causa di morte in Francia, prima del cancro.

Cause

Esistono diversi fattori di rischio: età, fumo, ipertensione, colesterolo alto, diabete, inattività fisica ed eccesso di peso. La diagnosi precoce, anche se asintomatica, da parte di un medico e di un angiologo (medico vascolare) è importante in caso di fattori di rischio cardiovascolare.

Diagnosi

L’ecocardiografia Doppler è un esame che consente di diagnosticare l’arterite. Consiste nell’osservare determinate arterie e il loro flusso sanguigno su immagini in movimento.
In caso di arterite degli arti inferiori, le arterie stenotiche o trombizzate sono responsabili di una caduta della pressione sistolica nelle arterie del piede, che è inferiore a quella riscontrata negli arti superiori; l’indice di pressione sistolica è inferiore a 0,9.
Per una diagnosi accurata di arterite degli arti inferiori, è necessario anche un angioscanner con iniezione di un mezzo di contrasto. Quando viene diagnosticata l’arterite degli arti inferiori, è necessario effettuare una valutazione generale della malattia cardiovascolare aterosclerotica esaminando l’anamnesi personale e familiare, una valutazione biologica (misurazione del colesterolo e dei trigliceridi, misurazione della glicemia), la ricerca di segni clinici cerebrovascolari (ictus: perdita della vista, piccola afasia o paralisi della mano) o coronarici (infarto miocardico, dolore toracico) che potrebbero essere passati inosservati.

 

Follow-up e trattamento

Quando è sintomatica e invalidante, in particolare in caso di grave limitazione della capacità di camminare, nonostante diversi mesi di trattamento medico ben monitorato, o in caso di segni di ischemia (dolore a riposo, lesioni cutanee) si deve prendere in considerazione un intervento di rivascolarizzazione.
Sono disponibili tre tecniche :

  • Dilatazione o angioplastica,
  • Intervento di bypass
  • Endarterectomia

Per maggiori informazioni sull’arterite degli arti inferiori…

Che cos’è l’aneurisma dell’aorta addominale?

L’aorta è un’arteria principale che parte dal cuore, scende nel torace e nell’addome dando origine a numerosi rami che permettono l’apporto di ossigeno al cervello ed a vari organi (reni, intestino…).

L’aneurisma dell’aorta addominale (AAA) è una dilatazione che colpisce la porzione addominale dell’aorta. L’aorta addominale misura in media 18 mm di diametro negli uomini, diametro che può variare di +/- 4 mm a seconda del sesso e delle dimensioni del corpo.

L’ aneurisma aortico si verifica quando l’aorta non ha più bordi paralleli e si dilata. La dilatazione può essere regolare ed estesa alla maggior parte dell’aorta addominale (aneurisma fusiforme) o localizzata a un segmento (aneurisma sacciforme). La dilatazione aneurismatica dell’aorta è responsabile della turbolenza del flusso sanguigno che porta alla progressiva formazione di trombi (coaguli o sangue coagulato) sulla parete interna della sacca aneurismatica.

La crescita di un AAA è molto variabile. Il diametro può rimanere stabile per diversi anni o cambiare rapidamente. Il monitoraggio del diametro di un aneurisma è quindi necessario. Il tasso di crescita medio è di 4 mm all’anno per gli aneurismi di dimensioni comprese tra 40 e 50 mm.

Il rischio evolutivo è la rottura dell’aneurisma. Questo rischio diventa significativo quando il diametro è superiore a 50 mm. La rottura si verifica più spesso nella cavità addominale, provocando un’emorragia massiva spesso fatale. Talvolta la rottura è meno significativa e consente un intervento d’urgenza, dopo il trasferimento in un reparto di chirurgia vascolare.

Diagnosi

Per diagnosticare un aneurisma si utilizza l’ecografia. Una volta individuato, se le sue dimensioni non giustificano il trattamento, è necessario un monitoraggio ecografico semestrale o annuale. La scelta e la frequenza dell’esame di monitoraggio dipendono dalle dimensioni dell’aneurisma e dalla sua morfologia.
La TAC è l’esame utilizzato per studiare con maggiore precisione un aneurisma, le sue dimensioni e la sua estensione.

Follow-up e trattamento

Il trattamento endoprotesico consiste nell’escludere l’aneurisma con l’aiuto di un’endoprotesi (protesi vascolare interna rinforzata con uno stent o una molla metallica).
Questa viene inserita attraverso le arterie femorali nell’inguine.
Può essere proposto se vengono rispettati criteri morfologici molto precisi.
Questi criteri vengono studiati dallo scanner. Questa tecnica non richiede l’incisione dell’addome.
L’inserimento nelle arterie femorali avviene con una piccola incisione all’inguine o senza, mediante puntura percutanea.
La durata dell’intervento varia notevolmente a seconda della complessità della procedura.
La durata della degenza dipende dal periodo postoperatorio ed è spesso più breve rispetto al trattamento chirurgico, poiché lo stenting non richiede una laparotomia.

Per maggiori informazioni sull’aneurisma dell’aorta addominale…

Che cos’è la stenosi carotidea?

L’arteria carotide interna si trova nel collo. Risale fino al cervello per fornire l’ossigeno necessario al suo corretto funzionamento. Ha un diametro medio di 4 mm. Questa arteria può essere ostruita da depositi di grasso sulla parete dell’arteria o da una placca aterosclerotica, che porta a un progressivo restringimento dell’arteria (stenosi).

Cause

La stenosi carotidea è legata a fattori di rischio cardiovascolare: fumo, ipertensione, diabete, colesterolo alto, eccesso di peso e stile di vita sedentario. La frequenza degli ictus legati al danneggiamento delle arterie che riforniscono il cervello è maggiore dopo i 65 anni.

Sintomi

  • Intorpidimento del viso, delle braccia o delle gambe, soprattutto da un lato del corpo;
  • Confusione, difficoltà a parlare o a capire il discorso;
  • Difficoltà visive in uno o entrambi gli occhi;
  • Difficoltà a camminare, vertigini, perdita di equilibrio o di coordinazione;

Diagnosi

L’ecocardiografia Doppler è un esame semplice e indolore che misura la gravità della stenosi valutando la percentuale di restringimento dell’arteria. Questo elemento è fondamentale perché definisce il percorso da seguire.
Se la stenosi è superiore al 60%, verrà richiesta un’angioscan (o un’angiografia a risonanza magnetica) per determinarne l’estensione, per analizzare le altre arterie che irrigano il cervello e il tessuto cerebrale al fine di valutare le conseguenze della stenosi sulla vascolarizzazione del cervello.

Follow-up e trattamento

La scelta del trattamento dipende da due criteri principali :

  • valutazione della percentuale di stenosi,
  • e se è sintomatica o meno.

L’indicazione al trattamento dipende anche dalla morfologia della placca aterosclerotica, oltre che da criteri generali comuni a tutte le procedure chirurgiche (età, stato cardiaco e respiratorio, ecc…).
La scelta del trattamento sarà fatta con il chirurgo vascolare durante una discussione informata sulle varie possibilità terapeutiche, valutando i benefici e i rischi del trattamento proposto.
Esistono tre possibili tecniche :

  • trattamento medico con agenti antiaggreganti,
  • trattamento chirurgico,
  • angioplastica carotidea con stenting.

 

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DIAGNOSI

È un esame semplice e indolore, associato a un bracciale misuratore di pressione, che consente di calcolare l’indice di pressione sistolica (SPI), ovvero il rapporto tra la pressione sistolica negli arti inferiori e la pressione sistolica negli arti superiori. Normalmente la pressione arteriosa sistolica (corrispondente alla contrazione cardiaca) è uguale negli arti inferiori e superiori: SPI è uguale a 1.

Questo esame utilizza l’ecografia per analizzare le camere e le valvole del cuore.
L’ecografia dell’aorta è un esame semplice che consente di diagnosticare l’aneurisma dell’aorta addominale e di misurarne le dimensioni.

L’angioscan permette di visualizzare i vasi sanguigni. Funziona iniettando un agente di contrasto iodato visibile ai raggi X, che lo rende opaco.

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